Mercoledì 30 aprile 2003-“Catellazzo Post” Pag.2 |
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DENTRO GLI SPOGLIATOI | |||
______di Clerici Gualtiero | |||
MAMMA, BUTTA LA PASTA, OK? |
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Come titolo non sarà forse tra i più originali, ma senza alcun dubbio, il “MAMMA BUTTA LA PASTA, OK?” è la frase tra le più sensazionali che abbia mai sentito in vita mia. Siamo d’accordo pronunciata da chiunque che non sia sua eccellenza Mister Dan Peterson non ha lo stesso effetto, ma quello che a me interessa è il concetto in se medesimo che queste parole messe in sequenza evocano. Mi spiego meglio. Il mitico Coach delle altrettanto mitiche Scarpette Rosse di Milano, (con le quali ha vinto tutto ciò che è immaginabile vincere, ndr) soleva e suole dire questa sua frase quando ormai un incontro era concluso, quando al termine dell’ennesimo canestro segnato una squadra prevaleva definitivamente sull’altra tanto da non mettere più in discussione il risultato. Ebbene, alla luce di quanto detto poc’anzi, ma soprattutto in base a quanto il campo da calcio ha espresso sino a qui |
nella stagione, mi sembra
che altrettanto si possa dire della Thermos rispetto alle squadre
affrontate sino a qui. E se forse i match con il Verde2 non possono fare
testo come dovrebbero, per la sporadicità degli incontri e per il
limitato numero degli stessi, ben altra cosa è il paragone con i
bollatesi della DeJoint. |
pochi casi analoghi, e comunque non in ambito calcistico. Così su due piedi, direi solo la Ferrari dello scorso anno, vincendo 14 gare su 17 ed assicurandosi sia il titolo piloti che costruttori e la Teodora Ravenna di volley femminile che a cavallo degli anni ’80/’90 si è assicurata ben 11 tricolori di fila. Volendo trovare casi così eclatanti di superiorità come non citare le 17 vittorie di Borg su Gerulaitis in altrettanti incontri o addirittura i ventuno filati di Staffi Graf ne confronti di Natasha Zvereva, uno dei quali, la finale del Roland Garros 1988, finita con l’umiliante score di 6/0 6/0 in poco più di mezz’ora per l’inimitabile tedesca. Confronti e ricorsi storici a parte, quello che mi sembra di poter facilmente dire è che quando in campo scendono la S.S. Thermos e la DeJoint è tutto maledettamente semplice da decifrare: da una parte vi è una squadra, e con essa tutto |
ciò che ne conviene, quindi fraseggi, uno-due, trinagoli ecc, mentre dall’altra vi è solo egoismo, ognuno pensa di poter da solo sbrogliare la situazione, e questo è male. Oramai dopo la conclusione del match non ci sorprende più del risultato finale, anche se questo, come nel caso di ieri sera, assume dimensioni Gulliveriane. E credetemi non dico questo per vanto o presunzione, ma perché oltre ad essere la verità, è anche la consapevol- ezza della nostra forza come valore che si va ad aggiungere a tutto il resto. Insomma penso che il nocciolo della questione sia stato ben affrontato e superato di slancio, proprio come fanno i triplisti, per il momento i bollatesi non sono in grado di poterci infastidire e dunque avvisere- mo come al solito per tempo a casa:” Mamma, busta la pasta, ok?” Stiamo arrivando. C.G. |
------SEGUE DALLA PRIMA------- di certo la Demo Morselli
Band, per lo meno non ancora. Ma dateci tempo. |
Il fatto stesso che siano
stati riconosciuti i propri limiti è già un segnale di quanto
coscienziosi siano i giovani castellazzesi, che pur avendo ottenuto in
questi primi 4 mesi di stagione risultati brillanti (1 sconfitta a fronte
di 8 vittorie) non si sono adagiati sugli allori, come sarebbe stato
normale, ma hanno cercato la via migliore e non necessariamente più breve
per ottimizzare ancora di più il proprio rendimento in campo. E questo è
un gesto lodevole. Lo spirito d’iniziativa è l’altro aspetto
sorprendente di questo gruppo di ragazzi in continuo movimento verso lo
standard di rendimento che ognuno s’aspetta dall’altro.Volete degli
esempi? Eccovi serviti. |
Thermos; e per ultimo è lampante l’esempio che
anche Scotti sta dando. Resosi conto delle difficoltà fisiche incontrate,
dovute ad un inizio di stagione super, con la supervisione di Viganò, ed
oltre ai normali allenamenti, impiega parte del suo tempo a correre, per
riacquistare peso e condizione più presentabili. Tutto qua, se ad oggi mi
dovessero chiedere:” Qual è il segreto del vostro successo?” credo
che la parole di cui sopra sarebbero la risposta più giusta e sensata che
chiunque sia addentro alla società Thermos possa dare. C.G |
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